I principali strumenti finanziari




I prodotti finanziari sono investimenti di natura finanziaria.
Gli strumenti finanziari, definiti con il decreto legislativo 24 febbraio 1998 n. 58, sono una
sottocategoria dei prodotti finanziari, hanno sostituito i valori mobiliari e comprendono azioni, obbligazioni, titoli di stato, fondi comuni d'investimento e strumenti derivati come contratti a termine, swap e opzioni.

Le azioni

Le azioni sono le singole parti unitarie in cui è diviso il capitale delle società per azioni.
Il titolare di un'azione, quindi, possiede una quota della società, con tutti i diritti e gli oneri.
L’investitore diventa socio della società e partecipa agli eventuali dividendi (profitti dell'azienda) e ai rischi in relazione al capitale che ha investito.
Le azioni sono dei titoli liquidi, cioè si possono vendere in base alle quotazioni della Borsa, che variano nel tempo a seconda del rendimento dell'azienda.

Le obbligazioni

Le obbligazioni (bond in inglese) sono titoli di debito emessi da società o enti pubblici, con le quali i possessori prestano delle somme agli emittenti, che alla scadenza restituiscono il capitale prestato più degli interessi sulla somma.
Lo scopo principale dietro all’emissione di obbligazioni finanziarie è il reperimento tra i risparmiatori di capitale utile da investire, a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle applicate dagli istituti di credito.
Alla scadenza (che può essere a breve, medio o lungo termine) l'emittente restituisce le somme ricevute, mentre periodicamente corrisponde degli interessi (cedole) che hanno lo scopo di compensare l'acquirente per la rinuncia a una certa somma di denaro e per il rischio a cui si espone, in quanto l'emittente potrebbe non restituire il denaro.
Esistono diversi tipi di obbligazioni: ordinarie, strutturate, a tasso fisso, a tasso variabile, zero coupon (con interessi pagati tutti alla scadenza), ...
Pur non essendo prive di rischi, le obbligazioni sono in genere più sicure delle azioni.

I titoli di stato

I titoli di stato sono obbligazioni emesse dallo stato per coprire il proprio debito pubblico.
In Italia ci sono diverse tipologie di titoli di stato come Buoni Ordinari del Tesoro (BOT), Certificati di Credito del Tesoro (CCT), Certificati del Tesoro Zero coupon (CTZ), Buoni del Tesoro Poliennali (BTP). Essi si differenziano per la durata e per la presenza o meno di cedole.
Sono obbligazioni che hanno generalmente basso rischio e basso guadagno, ad eccezione di paesi con un'economia meno stabile come l'Argentina o la Grecia.

I fondi comuni di investimento

I fondi comuni sono strumenti di investimento, gestiti dalle società di gestione del risparmio (sgr) che riuniscono le somme di più risparmiatori e le investono, come un unico patrimonio, in attività finanziarie (azioni, obbligazioni, titoli di stato, ecc.) o, per alcuni di essi, in immobili, rispettando regole volte a ridurre i rischi.  Sono suddivisi in tante parti unitarie dette quote.
Invesire in un fondo ha diversi vantaggi, come la gestione del proprio patrimonio da parte di professionisti e la diversificazione degli investimenti, ma non c'è garanzia di rendimento perchè anche i fondi dipendono dall'andamento dei mercati.
Tuttavia sono abbastanza sicuri, investendo infatti su molti titoli contemporaneamente è più difficile andare incontro a grosse perdite.
Bisogna distinguere tra fondi aperti (che consentono di sottoscrivere quote in qualunque momento) e fondi chiusi, tra fondi armonizzati e non armonizzati, tra mobiliari e immobiliari e infine in base alla tipologia d investimento che fa il fondo; oltre a fondi azionari, obbligazionari e bilanciati, si hanno hedge funds che investono in attività ad alto rischio ed exhange traded funds che hanno una gestione passiva e sono quotati in borsa.

I derivati

I derivati sono strumenti finanziari più complessi il cui valore deriva dall'andamento dei prezzi di altre attività sottostanti come la quotazione di un titolo, il valore di una determinata merce o i tassi di interesse. Tali strumenti sono utilizzati principalmente per tre finalità: ridurre il rischio di un portafoglio preesistente (copertura), assumere rischi al fine di conseguire un profitto (speculativo), conseguire un profitto privo di rischio attraverso transazioni combinate sul derivato e sul sottostante tali da cogliere eventuali differenze di valorizzazione (arbitraggio).
Le principali categorie di derivati sono i contratti a termine, gli swap e le opzioni.
I contratti a termine sono accordi per la consegna di una certa quantità di un sottostante (attività finanziarie o merci) ad un prezzo ed una data fissati. Per l'acquirente il rischio è rappresentato dal deprezzamento del bene, per il venditore, al contrario, dall'incremento di valore.
Possono essere di tipo forward o futures a seconda del mercato in cui si negoziano.
Gli swap sono accordi per lo scambio di flussi di pagamento a date certe.
Le opzioni sono contratti che attribuiscono il diritto, ma non l'obbligo, di comprare o vendere una determinata quantità di un bene ad un prezzo prefissato entro una certa data.
Il bene sottostante può essere un'attività finanziaria, una merce o un evento di varia natura.





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